Testimonianze - Atelier di Lettura

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Testimonianze

Chi Siamo


Sabato 4 maggio ci ha lasciati la nostra direttrice scientifica e guida Grazia Liverani. 
La sua forza e il suo spirito combattivo non sono bastati a vincere la malattia.


Ciliegi in fiore sul far della sera
anche quest’oggi
è diventato ieri.

Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore.

Nel nostro mondo, anche
le farfalle sono stanche
sono stanche di vivere.

Prendiamo
il sentiero paludoso
per arrivare alle nuvole.

Non piangete, insetti
gli amanti, persino le stelle
devono separarsi.

Non piangete, insetti
gli amanti, persino le stelle
devono separarsi. (K. Issa)

Vogliamo ricordare Grazia Liverani per il suo impegno sul piano culturale che andava oltre la scuola. Da più di trent’anni era la colonna portante dell’Atelier di lettura, un’associazione che si occupa di promuovere ed incentivare la lettura di libri di qualità fra ragazzi e adulti. Il presupposto che promuoveva la sua azione era il riconoscimento che il sapere e la conoscenza sono le indispensabili chiavi di lettura della realtà. 

Diceva sempre: “Per qualsiasi domanda, c’è sempre un libro in cui poter trovare una risposta.” La ricerca che spaziava a trecentosessanta gradi, era costruita e condivisa in un continuo confronto e dialogo che si sviluppava nei laboratori settimanali e che veniva presentata negli incontri presso le biblioteche o nelle pubblicazioni fatte in questi anni. La cultura in cui credeva non era quella “paludata” o di facile mercato, ma lo strumento per comprendere ed agire sulla realtà, la cultura che crea conoscenza, autonomia, pensiero critico e che ci permette di fare scelte consapevoli.

 Per noi che abbiamo lavorato insieme in questi anni è stata maestra anche di vita, (e le piaceva essere chiamata maestra), nel senso che ha contribuito ad innalzare e ad ampliare la linea del nostro orizzonte, ad aprirci la mente, mettendoci a disposizione tutta la sua cultura e la sua professionalità in maniera costruttiva. 

Ci piace ricordarla con le parole di Virginia Woolf: “Io almeno ho a volte sognato che il giorno del Giudizio universale, quando tutti i grandi condottieri e avvocati e uomini di stato arriveranno in cielo per ricevere le loro ricompense – le loro corone, i loro lauri, i loro nomi indelebilmente incisi sul marmo imperituro- l’onnipotente guarderà San Pietro e gli dirà non senza una traccia di invidia nel vederci arrivare con i nostri libri sotto il braccio: “Questi non hanno bisogno di ricompensa. Qui non abbiamo niente per loro. Sono quelli che amavano leggere.”
Anna, Lorenza, Livia, Lorella, Ivana


Martedì 7 maggio alle ore 15.00, presso l’ISIS, piazzale Galileo Galilei 1 a Portogruaro, ci troveremo per un ultimo saluto a Grazia Liverani e proseguiremo poi per il cimitero di Concordia.


Per Grazia, un ricordo
 
Non passerà giorno senza avere un pensiero per Grazia, la nostra mentore, colei che alla guida di questo atelier ci ha fatto lavorare insieme, ci ha stimolato con proposte e quesiti interessanti, per non dire fuori del comune, ha contribuito a far sì che l'educazione permanente, scopo principale della nostra scuola, abbia potuto realizzarsi nel nostro gruppo.

Proprio ieri leggendo del manifesto in difesa dello studio della storia, che ad oggi sembra abbia superato le mille adesioni, mi è tornato in mente con quanta passione Grazia si sia battuta affinché fosse imprescindibile, per i nostri studenti, approfondire lo studio del XX secolo e la cattedra di storia venisse assegnata esclusivamente a docenti in possesso di laurea in questa materia.  Laurea che Grazia  possedeva e che è stata la cifra del suo lavoro, prima di insegnante, poi di ricercatrice presso l'IRRSAE regionale, quindi di preside e contemporaneamente di divulgatrice culturale.

Ma lei è stata non solo questo. La sua personalità che si esprimeva con l'attenzione nei confronti dei deboli, la fermezza davanti ai soprusi, il rigore richiesto a se stessa e a noi, necessario in particolari situazioni, ma anche con la leggerezza che sapeva trasmettere, non senza ironia, nelle conversazioni tra di noi e con il pubblico, o nei suoi scritti, la rendono unica a chi l'ha conosciuta e a chi avrà modo di leggerei suoi libri.
E a proposito di leggerezza mi pare di sentire ora la sua voce:« Cos'è tutta questa roba , Anna, tagliare, tagliare!». Mah, oggi proprio non me la sento di tagliare...
 
 
Anna




















 
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