Per Grazia - Atelier di Lettura

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Per Grazia

Chi Siamo

GRAZIE
Sono venuta per dire grazie a Maria Grazia per tutto ciò che ha fatto per noi giovani insegnanti dell’Istituto Torricelli di Maniago e rappresento tutti coloro che hanno iniziato questa professione con lei.  Grazia era un preside che conosceva bene la realtà della sua scuola, conosceva tutti gli studenti e di ognuno di loro era al corrente della loro specificità ma soprattutto delle loro difficoltà. Era sempre attenta ai ragazzi più bisognosi, e sempre aggiornata sulle buone pratiche didattiche. Ci ha guidato affinché potessimo affrontare con sicurezza i concorsi della scuola e nonostante gli impegni non lesinava consigli e aiuti a quei giovani insegnanti.

Quando venne intitolato l’istituto a E. Torricelli, volle come madrina Margherita Hack, che accolse di buon grado l’invito. Adesso penso che Grazia e Margherita siano da qualche parte a indagare, a fare ricerca come lei amava fare.
La mia presenza qui è, quindi, per tributarle un grande grazie per tutto ciò che ha fatto per noi.
Un abbraccio alla famiglia.
 
Rosa Amalia Lauricella docente di lettere presso Istituto d’Istruzione Superiore
“Evangelista Torricelli” - Maniago (Pn)
 

UN SALUTO A GRAZIA
 
La ragazza appoggiata al parapetto
La straziante increspatura della primavera
ancora verdissima sotto il ponte,
le onde leggere che riflettevano il suo arrivo
agile, di una bellezza tale
che, per paura di sfigurare, un’oca selvatica sarebbe volata via.
(In Qiu Xiaolong, La ragazza che danzava per Mao)
 
9 MARZO. Questo è l’ultimo “buon giorno” che Grazia rivolgeva con costanza ogni giorno a tutti quelli che la conoscevano e che la seguivano anche su Facebook. Erano citazioni di libri, pensieri, spunti di riflessione, poesie, ritrattini tratti dalle sue letture e che voleva condividere e mettere a disposizione degli altri. Per tutti noi un bel modo di cominciare la giornata e di proseguirla tornando con la mente alle parole del giorno.

Ci piace pensarla così, come le accadeva spesso di fare al mattino, sulla sponda del fiume Lemene, fiume di risorgiva che dalla pianura friulana scorre lento e silenzioso fino alla laguna di Caorle, passando vicino alla sua grande e solida casa, mentre ascolta e osserva l’acqua e la vita che c’è sul fiume. Volgere lo sguardo verso l’arco dei monti che sfuma verso nord e poi perdersi verso sud con i suoi pensieri a rincorrere il fluire del fiume verso la pianura e i lontani orizzonti.

Per Grazia il fiume con i suoi colori e la sua mutevolezza, era bellezza e armonia, ma anche una suggestiva metafora di quello che lei era.

Un fiume collega paesi diversi, unisce la montagna alla pianura, mette in comunicazione comunità e territori e Grazia, al di là di una prima superficiale conoscenza dalla quale poteva trasparire una certa spigolosità, era una donna di dialogo, di collegamento, di superamento delle divisioni, delle differenze in una visione più vasta in funzione dell’obiettivo da raggiungere.

Un fiume è anche impetuoso e Grazia agiva con trasporto, veemenza e forza; a volte certi suoi giudizi potevano sorprendere e lasciare disorientati, ma erano sempre dati nell’intento di migliorare.

Non si può imbrigliare un fiume e lei non poteva essere imbrigliata, non il suo senso critico, non la sua vis ironica, non il suo spirito libertario figlio della sua amata Romagna.

Un fiume è una sfida e Grazia ha raccolto tutte le sfide della sua vita, mettendo la sua intelligenza a disposizione del sapere, del continuo accrescere le conoscenze, credendo fino in fondo che uomini e donne saranno in grado di superare i momenti bui, come quelli che stiamo vivendo, raccogliendo le sfide e non ritirandosi in se stessi;
Un fiume scava e Grazia era animata da un bisogno di capire, di andare a fondo, costruire relazioni, progettare scenari per migliorare la vita di tutti, creare occasioni di incontro e confronto, mettere in moto le risorse degli altri, proponendosi con la propria vita, il proprio sentire, i propri pensieri, i propri dubbi, le proprie debolezze e senza nascondere i propri dolori.

Un fiume è passione e Grazia è stata una persona che ha vissuto con profonda passione tutto quello che ha fatto: dall’insegnamento alla direzione di ben cinque istituti superiori, dall’arte alla storia e alla letteratura, dalla lettura al buon cibo e ai mille modi di prepararlo. E poi la grande passione per la politica intesa come polis, come bene comune. La sua politica, talvolta non compresa, andava oltre; era al di sopra della quotidianità, era, usando parole non di moda, etica, ideale, era impegno personale; ricordiamo i suoi interventi dedicati alla Costituzione, al 25 aprile, alla giornata della memoria rivolti ai bambini e ai ragazzi delle scuole… fino all’ultimo

Un fiume quando scorre tranquillo nasconde la sua forza che si trova al suo interno e forza di Grazia era la sua intelligenza, il suo coraggio, il suo spirito combattivo, i suoi sogni di un mondo migliore. É stata una grande resistente e quello che ci ha insegnato in questi non facili anni credo resterà un esempio per tutti. Fino all’ultimo ha resistito alla sua malattia, non ha ceduto come un masso che si oppone alle piene.

Un fiume accoglie ogni creatura che si avvicina e Grazia è stata generosa con tutti: con gli studenti, con gli amici, con i conoscenti, con i compagni di viaggio. Ha saputo mettersi a disposizione di e per tutti, sempre senza chiedere niente per sé. La sua grande umanità la faceva stare dalla parte del più debole, dell’offeso, dello sfruttato, pronta a lottare e opporsi alle ingiustizie.

Sarà difficile immaginare un futuro senza di lei, senza la sua forte presenza fisica, intellettuale e culturale; sarà difficile per Portogruaro, per gli amici, per l’Atelier che ha guidato per oltre trent’anni, per l’ANPI, di cui è stata Presidente negli ultimi cinque anni, per gli studenti, per chi l’ha conosciuta anche da avversaria, per chi ha incrociato la sua vita. Ma mancherà nella quotidianità soprattutto a Lisa, Paolo, Lorella, ai suoi nipoti, Ada, Caterina, Virginia, Memet, a Chiara, Rita e  Claudio, e a tutti, e sono moltissimi, che gli sono stati particolarmente vicini e che si riconoscono in queste parole.

Saremo tutti più poveri senza di te…ma ti promettiamo che continueremo a portare avanti i tuoi meravigliosi sogni. Ciao Grazia, potrai ora raggiungere Tino, il grande amore della tua vita e insieme riposare.

                                       Livia Cappella a nome dell’Atelier di lettura
 
Portogruaro, 7 maggio 2019


Ricordo perfettamente Grazia Liverani: la sua passione, la sua cultura ed anche la sua vis ironica. Quando muoiono queste persone ripenso sempre a quello che mi insegnò il mio professore di italiano: “…. per noi socialisti l’immortalità è il ricordo che le persone  con il loro operato lasciano di sé e lo stimolo che imprimono affinché altri continuino la loro opera.” 
Ecco io credo che Grazia Liverani continuerà a “vivere” per molto tempo.
Mauro Sbordoni



                                                           
            Maria Grazia diresse il Liceo di Maniago tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Era un momento di grande vitalità e crescita della scuola: in quegli anni, al Liceo scientifico d’ordinamento si affiancava la sperimentazione linguistica “Brocca”, dalla quale avrebbe in seguito avuto origine il Liceo linguistico.

            La Preside improntò la propria attività per favorire la crescita umana e civile della comunità scolastica, promuovendo importanti iniziative, tra le quali andranno almeno ricordate quelle legate alla scrittura creativa e alla lettura, che si sarebbero radicate ed evolute negli anni successivi.  Va aggiunto che in quegli anni si formò, con lei e grazie a lei, una generazione di giovani insegnanti, che sarebbero rimasti a Maniago, per diventare figure di riferimento nella scuola, o che sarebbero passati nei Licei di Pordenone e San Vito, continuando in diverse maniere a lavorare con lei, anche dopo il suo trasferimento da Maniago.

            Sotto la presidenza di Maria Grazia Liverani avvenne un particolare e significativo passaggio, nella vita della scuola, cioè l’intitolazione ad Evangelista Torricelli, che ebbe luogo nella primavera del 1991. Mi è caro ricordare che, proprio in occasione del venticinquesimo anniversario di quell’evento, la Preside ci accordò volentieri la riedizione del volume di poesie di Flavio Gallio, docente del Liceo maniaghese e poi del Liceo di San Vito, che lei stessa aveva curato: fu quella, per noi, l’occasione di riscontrare ancora, tra docenti, ex docenti, ex allievi, il prezioso ricordo d’impegno umano, intellettuale e civile per la scuola e per la società che la Preside aveva lasciato nella comunità maniaghese.
Questo ricordo, prezioso esempio per il nostro agire quotidiano, noi vogliamo testimoniare anche oggi, nel momento di tributare l’ultimo saluto a Maria Grazia Liverani.

                                                                       Il dirigente scolastico
                                                                       Piervincenzo Di Terlizzi
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“Evangelista Torricelli”
Via Udine, 7 - MANIAGO (PN)
 



        COMMEMORAZIONE DI GRAZIA LIVERANI MARTEDI’ 7 MAGGIO 2019


Nel pensare a Grazia Liverani, sempre e ancor più nell’occasione della sua scomparsa, ciò che mi viene in mente subito è che da lei ho sempre imparato. L’ho conosciuta come Preside quando facevo l’insegnante e da lei ho appreso, e mai più dimenticato il modo di condurre e governare una riunione, una classe, una scuola. 

L’ho conosciuta come direttrice scientifica dell’Atelier di lettura e ho verificato meglio la sua grande competenza e le sue vastissime letture, spesso molto originali e cavate dal solito, e la sua capacità di ideare e portare avanti progetti. L’ho conosciuta, poi, come Presidente della sezione Dino Moro dell’ANPI di Portogruaro e ho riscoperto molte sue virtù o prerogative che già mi erano note. Grazia Liverani ha svolto questo mandato degli ultimi anni, pur non essendo più nel pieno delle sue forze, con il piglio e l’entusiasmo di una ragazza, di una ragazza che si affaccia con passione alla vita. La sezione, negli ultimi anni è cresciuta ed ha svolto molte iniziative in collaborazione con molti organismi anche perché Grazia Liverani pensava alla vita della sezione e non passava giorno che non sentisse, per fare il punto della situazione, i suoi più stretti collaboratori. In questo senso mi ricorda Aldo Camponogara, partigiano e già anima della locale sezione intitolata a Dino Moro per il suo lavoro e il suo impegno pervicace e instancabile. 

Con Grazia Liverani si è realizzata una costante presenza nelle scuole da parte dell’Anpi ed è merito suo se molti ragazzi hanno conosciuto per la prima volta gli ideali che animarono la lotta di Resistenza e che tuttora devono essere rivendicati con forza: quelli della Libertà, della Democrazia, dell’uguaglianza, dei diritti della persona e della cultura. Innumerevoli sono stati gli incontri che Grazia Liverani ha condotto nelle scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori trovando sempre corrispondenza nella sensibilità di molti giovani studenti che in lei vedevano un punto di riferimento. 

Aveva a cuore la memoria ed è merito suo se, in questi anni, si è potuto ricordare il dedicatario della nostra sezione, Dino Moro, partigiano, con un convegno, la proiezione di un film e una lettura scenica. Grazia Liverani era convinta che si dovesse spiegare il perché certi luoghi, certe associazioni, certe strade si chiamassero in un modo piuttosto che in un altro. Durante la sua Presidenza, l’ANPI ha avuto modo di collaborare con altre associazioni ed organismi: La Ruota di Gruaro, l’associazione Noi Migranti, Il Comitato per la pace, Libera, La rete degli studenti, ed altre in una fattiva interazione. Quando nella vita della nostra sezione ci sono stati, come è logico, momenti dialettici, non ha mai perso di vista il bene ultimo dell’associazione, da donna intelligente e lungimirante quale era e ha operato perché sempre fosse mantenuta l’unità della sezione. Grazia Liverani ha sempre avuto presente molto chiaramente gli ideali del socialismo che tante radici hanno nella sua terra di Romagna e che mai in lei sono venuti meno o si sono spenti. Quegli ideali di giustizia sociale, di attenzione per gli ultimi, di solidarietà, di sentimento di fratellanza. La sua stessa famiglia ne è un esempio. Grazia Liverani aveva fortissimo il senso dell’amicizia e sapeva capire il valore delle persone, nelle loro diverse peculiarità, dando spazio alle qualità di ognuno. 

Anche lei è stata una combattente e una resistente, anche se non in senso strettamente storico: nel corso di uno dei nostri ultimi incontri, dal suo letto di ospedale, ha parlato dell’ANPI, con me e con il segretario, Piero Santaliana, pur con un filo di voce, in un modo appassionato e da vera lottatrice. Per ciò che mi riguarda personalmente, sono contenta di avere aderito, oltre che all’ANPI, anche all’Atelier di lettura perché ho avuto modo di confrontarmi quotidianamente con lei in un contrasto “dialettico” ma sempre fecondo in questi ultimi anni. Per parafrasare una comune amica: Grazia non è più con noi, ma per la sua voglia di vivere e la sua vitalità, è viva. Tutti i soci e i simpatizzanti dell’ANPI, i membri del comitato direttivo, il Segretario, Piero Santaliana, il vicepresidente, Sergio Amurri, si stringono ai suoi cari e agli amici tutti in un affettuoso abbraccio.


Per l’ANPI Portogruaro sezione “Dino Moro”
Lorenza Moro







 
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