Lorenza
Moro presenta il suo libro di culto: Stoner
di John Williams
Negli ultimi anni, mi ha colpito per la sua
bellezza e per l’intensità del suo protagonista, proprio la più famosa tra le
opere di John Williams, che prende il nome dal personaggio principale.
È la storia di un uomo che attraversa i
primi sessant’anni del Novecento emancipandosi dalla condizione grama e
durissima dei piccoli proprietari di terre americani dei primi del secolo. Lo
fa attraverso la lettura e lo studio innamorandosi sinceramente della
letteratura, nonostante provenga da studi di agraria. La sua tenacia e la
passione lo porteranno all’insegnamento universitario che terrà per tutta la
vita. Stoner è un uomo tenero, appassionato, cristallino ma, nonostante il
magico incontro con la letteratura, la vita non lo risparmierà.
Sarà
prigioniero del rapporto con una moglie squilibrata, con una figlia, amatissima,
ma preda della sua infelicità e, a causa della sua incapacità di scendere a
compromessi non riuscirà, pur meritandolo, a progredire nella carriera
universitaria. Unica luce nel buio, l’amore per Katherine, un amore vissuto
lungamente ma finito perché imbrigliato da obblighi di forma.
La scrittura di
Williams si snoda limpidissima, mai banale o stucchevole o ridondante e noi (o
meglio io) piangiamo e ridiamo con Stoner e lo accompagniamo con reverente
commozione.